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Il cacciatore di libri

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  • ​Speciale Premio Strega
    Puntata speciale del Cacciatore di libri dedicata al Premio Strega, assegnato giovedì 3 luglio con una cerimonia al Ninfeo di Villa Giulia a Roma. Vincitore dell'edizione numero 79 è stato Andrea Bajani con il romanzo "L'anninversario" pubblicato da Feltrinelli nell'anno in cui celebra i 70 anni. Feltrinelli torna così a vincere lo Strega dopo 20 anni (l'ultimo era stato Maurizio Maggiani nel 2005). Il romanzo di Bajani ha ricevuto 194 voti dalla giuria composta da 400 Amici della domenica, ossia persone del mondo della cultura, e 300 votanti scelti dagli istituti italiani di cultura all'estero e dalle biblioteche. Con 61 voti di distanza, Elisabetta Rasy con "Perduto è questo mare" (Rizzoli), seguita da Nadia Terranova con "Quello che so di te" (Guanda), Paolo Nori con "Chiudo la porta e urlo" (Mondadori) e Michele Ruol con "Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia" (TerraRossa).
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  • Antonio Manzini
    "Sangue marcio" di Antonio Manzini “Sangue marcio” è il primo romanzo scritto da Antonio Manzini, diventato poi noto con la serie con protagonista Rocco Schiavone. “Sangue marcio” fu pubblicato per la prima volta nel 2005 da Fazi, era diventato introvabile e ora, a distanza di vent’anni, è stato ripubblicato da Piemme. L'esordio di Manzini, dunque, nato un po' per caso, con un manoscritto che viene fatto leggere all'amico scrittore Niccolò Ammaniti, che ne intuisce la qualità e lo consegna all'editor Martina Donati. Arriva la pubblicazione e il resto è storia nota. In questo primo romanzo c'è già la qualità narrativa che Antonio Manzini ha poi dimostrato successivamente, ma soprattutto c'è un nucleo tematico che poi caratterizzerà i suoi romanzi: c'è la manipolazione, c'è la violenza, c'è anche la disillusione. Per quanto riguarda strettamente la trama di “Sangue marcio”, ci sono due fratelli, Pietro e Massimo. Da piccoli assistono all'arresto del padre per un crimine orrendo che il lettore apprende lentamente nell'ambito del romanzo. Pietro, fra l'altro, assiste anche al suicidio della madre. È il 1976 e Pietro finisce in un istituto a Torino dove la violenza è la regola, mentre Massimo viene affidato a uno zio. Da adulti, siamo nel 2002, Pietro è diventato un cronista di nera e Massimo è un commissario di polizia. Da due punti diversi devono indagare su un serial killer che uccide giovani donne lasciando sui loro corpi sempre la stessa orribile firma.
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  • Felicia Kingsley e Leonardo Mendolicchio
    "L'amante perduta di Shakespeare" di Felicia Kingsley e "L'amore è un sintomo" di Leonardo MendolicchioFelicia Kingsley, un'autrice da oltre 3 milioni e mezzo di copie vendute, è considerata una delle massime esponenti del genere Romance, ossia storie d'amore, che sta spopolando negli ultimi anni. "L'amante perduta di Shakespeare" (Newton Compton Editori) è però un romanzo leggermente diverso dagli altri, perché è soprattutto un mistery (anche se la storia d'amore non manca). Felicia Kinsley si è divertita a giocare con la storia della letteratura perché tira in ballo Shakespeare, ma anche un po' il conte di Montecristo. Questo è un romanzo che indaga sul mistero dell'identità di William Shakespeare, tanto che in esergo è riportata la seguente frase: "E se Shakespeare fosse stata la più grossa truffa nella storia della letteratura?". Il protagonista è Nick Montecristo, che si trova in carcere dove incontra un prete gesuista, José Farias (e qui i richiami al romanzo di Dumas). Il prete che è in carcere con lui nota in Nick un certo talento che non si limita alla conoscenza delle opere d'arte: per Farias, Nick Montecristo avrebbe le capacità ideali per commettere dei furti su commissione. Per questo riesce a farlo uscire di prigione per ottenere la sua prima commissione: l'inglese Mister Lockridge gli chiede di ritrovare il first folio di Shakespeare, ossia la trascrizione delle opere del Bardo fatta solo dopo la sua morte. Se nella prima parte abbiamo parlato di Felicia Kingsley, considerata una delle massime esponenti del genere Romance, ora cerchiamo di indagare perché lo storie d'amore hanno così tanto successo soprattutto fra i giovani. Lo facciamo con Leonardo Mendolicchio, psichiatra che si occupa in particolar modo di disagio mentale nei giovani. Generalmente nella storia della letteratura si parla dell'amore romantico, di storie che fanno sognare. Lo stesso amore romantico è stata un po' un'invenzione dei romanzieri. Mendolicchio ci propone invece un punto di vista diverso nel suo libro "L'amore è un sintomo. I paradossi dell'amore e del sesso in un mondo che cambia" (Solferino) e ci aiuta a capire il perché del successo del Romance fra le giovani generazioni.
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  • Antonio Scurati
    "M - La fine e il principio" di Antonio Scurati Puntata dedicata alla serie "M" nella quale Antonio Scurati ha narrato la nascita e la caduta del fascismo e ha acceso un faro sulle contraddizioni di Benito Mussolini. Il quinto e ultimo volume è "M - La fine e il principio" (Bompiani). Tutto era iniziato con "M - Il figlio del secolo" nel quale si raccontava la nascita del Fascismo che nel 1919 era stato proposto come un movimento progressista in antitesi al vecchiume dell'epoca. Fin da subito, però, il Fascismo ha fatto della violenza il suo modus operandi. Nel corso dei vari libri, che Scurati stesso ha definito "romanzi documentario" in quanto puntellati da documenti d'epoca, lo scrittore ha raccontato le nefandezze del Fascismo, ma soprattutto ha messo in evidenza il comportamento contraddittorio del Duce. Da una parte si presentava come emblema di coraggio e di potere, dall'altra dimostrava ottusità politica, mediocrità e cinismo (per esempio mandando a combattere un esercito mal equipaggiato). In questo romanzo conclusivo si va dal '43 al '45, quindi la caduta del Fascismo decretata dal Gran Consiglio il 28 luglio del '43, la Repubblica di Salò, la guerra civile, l'occupazione nazista, le rappresaglie, insomma violenza e ancora violenza. Con un Benito Mussolini che appare apatico, disilluso, depresso, ma soprattutto che ancora una volta tradisce il suo popolo.
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  • Enrico Galiano e Bibbiana Cau
    "Quel posto che chiami casa" di Enrico Galiano e "La levatrice" di Bibbiana CauVera è una adolescente, ha un fratello più grande di ben tredici anni. Sarebbe più corretto dire, però, aveva, perché un giorno arriva a casa a una telefonata: suo fratello è stato investito da un treno. Vera aveva con C’è, così lo chiamava, un rapporto veramente simbiotico, nonostante la grande differenza di età. Dopo la sua scomparsa, i genitori eludono le domande che Vera fa sul fratello e lei si sente sempre più sola e inadeguata, anche rispetto a quel fratello amato, ma anche invidiato perché era considerato dai genitori quasi perfetto. Un giorno Vera inizia a sentire la voce del fratello nella sua testa. I compagni di scuola pensano che sia matta. L’unica a darle credito è Ginevra, detta Gin, destinata a diventare la sua migliore amica. Tutto questo è raccontato in "Quel posto che chiami casa" di Enrico Galiano (Garzanti). Un romanzo commovente che parla di amore fra un fratello e una sorella, ma che parla anche di adolescenti, della difficoltà di trovare un posto nel mondo, del sentirsi inadeguati, un romanzo che parla della gara all’essere perfetti e di disturbi mentali.Nella seconda parte parliamo di un romanzo che ci porta nel cuore della Sardegna nel 1917. Mallena è arrivata a Norolani quindici anni prima e qui fa la levatrice empirica, nel senso che non ha studiato per fare questo mestiere, fra l’altro non sa né leggere né scrivere, ma il suo è un mestiere antico, appreso attraverso la pratica. In più Mallena conosce il potere delle erbe e dei rimedi naturali. Quando il marito torna dalla guerra dopo aver perso una gamba, c’è bisogno di soldi per le medicine oltre che per crescere i due figli, e così Mallena decide di chiedere al sindaco di essere pagata per i servizi che ha sempre prestato alle donne gratuitamente. Per tutta risposta le autorità fanno arrivare dal Continente un’ostetrica professionista che non conosce le tradizioni e la cultura delle donne del luogo. Questa è la trama di "La levatrice", opera prima di Bibbiana Cau (Nord).
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About Il cacciatore di libri

Un’inviata virtuale in libreria per scoprire le ultime novità del mercato editoriale. In ogni puntata due interviste dal vivo a scrittrici e scrittori, italiani e stranieri, per parlare dei romanzi: dai personaggi ai temi, dalle trame ai retroscena della scrittura. Con uno stile informale Alessandra Tedesco racconta i romanzi e talvolta anche gli aspetti inediti degli autori. Un modo per orientarsi nella vasta produzione editoriale e scegliere il libro adatto a sé.
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